La ricetta di Sara Moscatelli: «Per fare impresa culturale serve innovazione sociale»

Cultura e Impresa. Due rette parallele che, secondo molti, fanno molta fatica ad incontrarsi. Due opposti che in realtà sono molto più vicino di quello che si pensi. E della stessa idea lo è anche Sara Moscatelli, dell’ufficio comunicazione e sviluppo di CoopCulture. Questa cooperativa opera nel settore dei beni e delle attività culturali in Italia, con l’intento di avvicinare i diversi pubblici all’arte, sviluppando percorsi di fruizione differenziati per linguaggi e modalità, sfruttando le potenzialità offerte dalla nuove tecnologie e con una particolare attenzione alle comunità territoriale in tutte le sue componenti, famiglie, giovani, bambini, anziani, comunità immigrate.

«L’impresa in cultura si può fare, e anche bene! Bisogna saper investire in competenze ed in giovani che queste competenze le possono sviluppare al meglio. E poi serve puntare sull’innovazione, che non deve essere solo quella tecnologica ma soprattutto sociale – racconta Sara -. Per fare impresa si può pensare anche a forme ragionate di collaborazione e cooperazione tra enti e non solo, in modo da poter ragionare assieme, e immettersi sul mercato creando lavoro in questo settore». Provare per credere.